venerdì 26 aprile 2013

L'amicizia è...




L’amicizia è….


Passeggio sempre qua e là attorno alla piccola tomba di Kira.
I nomi de cagnolini e le loro fotografie mi stuzzicano la fantasia.
Argo un Dobermann dalla orecchie drittissime e lo sguardo fiero.
E non sto a descriverveli tutti .
vedo persone che si inginocchiano davanti alla fotografia del loro carissimo amico stampando un grande bacio sulla fotografia.
Le fotografie sono tutte cosi vere e dolci  che mi commuovo sempre guardandole .
Guardo i loro occhioni dolci,i giochini che quasi sempre fanno parte delle immagini e che ricordano le giornate felici di giochi e passeggiate.
Due piccole tombe  dopo quella di Kira c’è una cagnolona come Kira .Aura.Labrador Femmina.
L’altro giorno c’era qualcno a delimitarle la fossa con un cordolo e tanti fiori all’interno.
Guardando ho riconosciuto un mio vecchio compagno di scuola.
Ci siamo salutati e ci siamo raccontati le nostre storie.
Quasi uguali solo che Aura aveva 15 anni e gli ultimi anni vissuti con qualche sofferenza.
Parlando ho espresso la mia volontà di non volere piu’ cani  . Basta con le sofferenze.
Forse il mio iniziale hobby di curare un piccolo acquario mi basta per sentirmi vicino al mondo animale e anche quello della natura in generale.
Ho un acquarietto piccolo piccolo ,ma mi è sufficiente anche se credo che i pesciolini siano davvero stretti li dentro.
Ecco che qui la presenza di KIRA ,che è il mio piccolo angelo custode, si è palesata.
Guarda ,non ti preoccupare ,ti do il mio acquario .
E’ un bellissomo acquario di 100 litri con tutti i vari oggetti che servono perchè funzioni.
La pompa il riscaldatore la lampada e tutto cio’ che serve per arredarlo. Ghiaia ,rami, sassi.
Non mi è parso vero.
Un regalo davvero venuto dal cielo.
Dopo un paio di giorni questo acquario era già a casa mia ed ora lo sto coccolando.
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sabato 20 aprile 2013

Il pittore e il pesce

Il pittore e il pesce
di Raymond Carver
traduzione di Riccardo Duranti
Tutto il giorno aveva lavorato come un treno.
Dipingeva per dipingere, sul serio, le pennellate
una dietro l’altra come una macchina. Poi fece uno squillo
a casa. E questo fu quanto. Fine della storia,
aveva detto lei. Lui tremava come una foglia. E ricominciò
a fumare. Si sdraiò un po’ ma poi si rialzò,
subito. Come faceva a dormire se la sua compagna lo sbeffeggiava
dicendo che il tempo stava per finire? Andò in macchina
fino in città. Ma non per bere.
No, fece due passi. Passò accanto a una segheria
chiamata «La segheria». Odore di legname
appena tagliato, luci dappertutto, uomini che guidavano
furgoncini ed elevatori, che si davano un gran da fare.
Legname ammucchiato fino al soffitto del magazzino,
lo stridere e lo sferragliare del macchinario. Abbastanza
facile da ricordare, pensò lui. Continuò
a camminare, ora pioveva, una pioggia leggera che vuole
fare il possibile per non dare troppo fastidio
a nessuno e chiede in cambio solo
che non la si dimentichi. Il pittore
si tirò su il bavero e disse tra sé e sé
che non se ne sarebbe dimenticato. Arrivò davanti a un edificio illuminato
dove, in una stanza, c’erano degli uomini che giocavano
a carte attorno a un grande tavolo. Un tizio
con il berretto stava alla finestra e guardava
fuori tra la pioggia mentre fumava
la pipa. Anche quella era un’immagine che non
voleva dimenticare, ma poi
al pensiero seguente si strinse
nelle spalle. A che serviva?
Continuò a camminare finché arrivò al pontile
con i suoi piloni mezzi marci. La pioggia cadeva
più forte ora. Sibilava quando colpiva
l’acqua. I lampi andavano e venivano.
I lampi scoccavano nel cielo
come ricordi, come rivelazioni. Proprio
quando era sul punto di disperare,
un pesce saltò fuori dall’acqua
scura sotto il pontile e ricadde in acqua
e poi venne su di nuovo come una saetta
per ergersi sulla coda e scrollarsi tutto!
Il pittore poteva a stento credere
ai suoi occhi, alle sue orecchie! Aveva appena
avuto un segno – anche se la fede non c’entrava
niente. La bocca gli si spalancò
di colpo. Quando raggiunse casa
aveva smesso di fumare e raccolse
Ii pennello. Era pronto a ricominciare,
ma non sapeva se una sola
tela sarebbe bastata per contenere tutto. Non
importa. Avrebbe continuato
su un’altra tela, se necessario.
O tutto o niente. Lampi, acqua,
pesce, sigarette, carte, macchinari,
il cuore umano, quel vecchio porto.
Anche le labbra della donna contro
il ricevitore, anche quelle.
Le sue labbra arricciate.
Tratto da: Orientarsi con le stelle. Tutte le poesie, trad. Riccardo Duranti, minimum fax 2006.

Il mio primo acquario




Ho deciso di aprire questo blog dove raccontero' della mia nuova avventura .
Dopo avere perso la mia cagnolona Kira ho sentito un vuoto grandissimo attorno a me.
Io adoro gli animali e le piante e tutta la natura.
E cosi' ho pensato che avrei potuto colmare questo mio vuoto con un acquario che racchiude tutte le meraviglie del creato.
In un acquario si possono mettere tantissime piante e creare un bellissimo angolo dove poter sognare ad occhi aperti.Poi si possono aggiungere quei coloratissimi pesciolini  che vivono insieme a noi e piano piano entrano nella nostra vita facendone parte.
Ho iniziato proprio da neofita ed ho fatto già tutti gli sbagli che credo avrei potuto evitare se avessi letto prima le tantissime pagine che si trovano su Internet e parlano di questo mondo.
Non sto a tediarvi sui miei primi errori ma comincio col farvi vedere il mio primo acquarietto fatto solo di piantine acquatiche per acqua dolce,che già mi sta dando tantissime soddisfazioni.
Ho passato  ore e ore a studiare le tecniche e davanti agli acquari bellissimi di un grande negozio vicino alla mia città cercando di catturare anche i piu' piccoli dettagli.
Vorrei continuare ,condividendo questa mia avventura con chi, come me è, alle primissime esperienze, oppure anche con chi invece è ormai un acquariofilo completo.
Aspetto quindi  di essere in buona compagnia.